È vero che “al giorno d’oggi per essere scrittore ci vuole più forza fisica che immaginazione”? La letteratura non sempre si accompagna alla mondanità. Quello che spinge un autore a non scrivere più
Archivio articoli per autore, di: Il Foglio - pagina 2
“Scusa, qui è Ameri…”.
Sessant'anni fa la prima rivoluzione a “Tutto il calcio...” Era il 31 dicembre del 1961, seconda giornata di ritorno: il vantaggio della Roma a Milano contro l'Inter e quell’intrusione che cambiò per sempre la narrazione del calcio alla radio
Il secolo di Dostoevskij e Flaubert è ancora nostro contemporaneo
Tutti e due gli scrittori, affascinati e disgustati da un mondo in cui il cedimento a desideri senza limiti sfocia nel sadomasochismo e nel nichilismo, vagheggiano come antidoto una forma di santità
I nuovi pagani. L’ecologia come religione per sostituire il cristianesimo cancellato
Si baciano alberi e si adorano balene: “Con la fine della cristianità in Occidente si torna al politeismo”. Intervista alla filosofa Chantal Delsol
La vita bene indisponibile?
No, la Chiesa non lo dice La dottrina considera la vita un bene di Dio e non può quindi benedire l’eutanasia
Disorientati dalla normalita’
Pil, vaccini, governo, scienza e cultura. Sorpresa. Il fronte unico del no perde ogni giorno pezzi ma di fronte alla nuova stagione italiana c’è un guaio: l’irriformabilità del palinsesto unico dell’allarmismo
Oggi Philip Roth verrebbe condannato per appropriazione culturale
Il filosofo Alain Finkielkraut deplora la disfatta della letteratura, rifugio della pluralità umana, dinanzi alle ideologie manichee.
Dalla croce alla Realpolitik
Indagine sul "santo realismo" di tre Papi
La disobbedienza ha un senso se poi se ne accettano le conseguenze
La pletora di disobbedienti proliferati grazie al Covid nutre un'idea bizzarra di libertà, in cui si sottintende che il cittadino possa rinunciare a ciò che lo stato gli presenta come oneroso senza mollare un’oncia dei vantaggi che lo stesso stato gli assicura
La Lega e la storia triste del Festival dell’economia di Trento
Così la giunta del Carroccio ha organizzato una gara per far vincere chi non ha vinto, e poi lo ha fatto vincere lo stesso "nel nome di una maggior trasparenza". Rivendicando poi il tutto come un merito