Una biografia romanzata (genere che piace molto ai tedeschi)racconta avventure e disavventure—con un abbondante humour—dell’etologo più famoso della storia. L’ha scritta Ilona Jerger, per anni brillantissima giornalista di «Natur»
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Il romanzo dell’io rubato
Uno psichiatra (Erich Mosse) si maschera dietro uno pseudonimo (Peter Flamm) per raccontare un furto d’identità. Un fornaio si finge chirurgo e...
Vive nel corpo di Kafka la vera metamorfosi
Mauro Covacich celebra lo scrittore attraversandone una fisicità insieme animale — cani, scimmie, talpe, topi, naturalmente l’insetto del racconto più celebre — e umana, segnata dal digiuno e dal desiderio
Elfriede Jelinek Mi piace evadere ma non il fisco
La romanziera austriaca che ha conquistato il Premio Nobel nel 2004 ha scritto un’autobiografia intitolata «Dati personali» (che è la sua vita privata; ma anche — e qui si apre un cerchio — la storia di tutti gli appunti che le ha sottratto il fisco tedesco perché riteneva che avesse evaso le tasse).
I numeri(33) e i giorni(533)
Cees Nooteboom ha un rapporto particolare con le cifre: qui per esempio racconta che cosa unisce il suo anno di nascita, Hitler, i componimenti poetici di una sua raccolta, i canti di Dante, l’età di Cristo, i giorni di un certo periodo della sua vita che sono finiti in un singolare «Livre desjours»
Dite ai giovani di restare per sempre
Un omaggio a Lee Masters, echi di Handke e Wenders: un intreccio di foschi destini intorno a «Il campo» di Robert Seethaler
A Parigi, tra felicità, e abisso
Franziska detta Franzi lascia Vienna alla vigilia della «nazificazione» e raggiunge la Francia, bella e possibile È una meraviglia, racconta il romanzo di Ernst Lothar, se non fosse che anche qui si sta avvicinando il 1939
Mitteleuropa addio e altre nostalgie in una lingua plurale
La letteratura austriaca riflette l'equilibrio mutevole tra radici cosmopolite e provincialismo