Dopo tante raccolte di racconti, e non solo, il primo romanzo di Giulio Mozzi è «una riepilogazione, un testamento», praticamente l’opera della sua vita. Un meccanismo a orologeria dove verità e menzogna si confondono
Assai spiazzante il nuovo romanzo di Ermanno Cavazzoni. Che comincia dall’artificio del manoscritto ritrovato e procede in un intreccio tra poliziesco, horror, extraterrestri e paranoia da mondi paralleli alla Philip Dick
Antonio Franchini torna dopo dieci anni con una raccolta che scompone l’immaginario dello scrittore americano Ma se l’autore di «Fiesta» tiene il lettore all’amo, qui la fine conta poco e bordeggiando la morte si celebra la vita
Feticci. Si moltiplicano i richiami al filosofo francese, additato a esempio di trasparenza e rigore. Ma così facendo ci si allontana dal cuore del suo pensiero, che era intrinsecamente contraddittorio e che, un secolo
e mezzo prima di Nietzsche e Max Weber, mostrò l’origine infondata e irrazionale di ogni istituto razionale