Ezio Mauro torna nella Livorno di cent’anni fa e da grande cronista indaga sulla nascita del comunismo italiano. Per spiegarci una buona volta chi l’ha ucciso
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Gramsci
Giulia, l’amore e l’accusa di essere un “mascalzone” Ecco le Lettere mai viste
“Diseguaglianze, una ferita ereditaria”
Come ha potuto un paese all’avanguardia dei diritti smarrire le sue tradizioni liberali, socialiste e cattoliche? Parla Fabrizio Barca Che propone: “Patto tra generazioni: 15mila euro a ogni diciottenne”
Il secolo dell’Europa
Nel suo monumentale affresco lo storico britannico Richard J. Evans racconta l'Ottocento, periodo di massima espansione del Vecchio Continente, attraverso le storie e le voci della gente comune
Il sapere indifferente
Al tempo di Internet esiste solo “la cultura orizzontale”, come spiega il saggio di Solimine e Zanchini. Ma davvero si può prescindere dai mediatori lasciando tutto in mano agli algoritmi?
Anche Totò ha bisogno della Storia
Il genio della comicità non l'amava ma è l'unica bussola per navigare nel presente. Come dimostrano gli ospiti delle lezioni organizzate da Laterza
Quando l’Einaudi chiese a Primo Levi di cambiare nome
Accadde per la pubblicazione di “Storie naturali”. Secondo la casa editrice la raccolta fantascientifica non poteva essere firmata dall’autore di “Se questo è un uomo”. L’episodio sempre sottovalutato è ricostruito in un saggio di Carlo Zanda
Madre e figlio al termine della notte
Nel lungo buio del 1943, una donna e il suo bambino fuggono in Svizzera cercando la libertà Il diario di lei e i ricordi, sessant'anni dopo, di lui diventano, insieme, una storia. Unica
Dall’onda di Milano alla protesta per il clima È venuto il tempo di rialzare la voce
Cortei e manifestazioni sembravano in via di estinzione, sostituiti dalla politica digitale. Ma la voglia di esserci è tornata. E venerdì diventerà globale con lo “sciopero per il clima” innescato da una ragazzina. Che succede? Risponde uno storico che ne ha viste tante: tirando in ballo nientemeno che il Dna
Francesca Bria: “Senza regole il digitale non è democrazia”
Non possono essere i grandi gruppi a controllare i dati e le reti: i cittadini devono conquistare la sovranità tecnologica