I diritti della Natura

Querce, pioppi, pini, faggi, ulivi hanno spesso assunto un ruolo simbolico forte; però oggi si guarda non soltanto agli animali e alle piante , ma ai laghi , ai fiumi, in sostanza a tutto l’ambiente come titolare di diritti. È un punto di vista che supera le idee antropocentriche e afferma un nuovo concetto di interdipendenza del pianeta. Già in Ecuador e in Bolivia norme costituzionali prevedono la tutela della Terra Madre, forse potremmo pensarci anche in Italia

Identità ibride per le comunità senza Stato

Il richiamo alla sovranità popolare conferisce al concetto di patria un significato politico che nell'esperienza europea si alimenta della cultura romantica e viene consolidato dall'istruzione obbligatoria e dalle cerimonie pubbliche. Ma anche le società tribali non istituzionalizzate conoscono forme di appartenenza specifiche «a geometria variabile».

L’invenzione dell’umanità

Un ebreo prussiano, Franz Boas, imparò tra gli inuit a misurarsi con lo sguardo degli altri. In questo modo scoprì la relatività delle culture. Arrivato nel 1886 in America, avviò un vasto filone di studi che mise in luce l’inconsistenza empirica del concetto di razza: non esitò neanche a mandare allievi e allieve a misurare crani tra gli immigrati nelle strade di New York