Un antropologo su Facebook

Salutati (insieme a Instagram e a tutti gli altri) come strumenti di libertà e persino di liberazione degli individui e dei popoli, i social sembrano essersi trasformati in pericolosi sistemi di manipolazione di massa. Che cosa resta oggi, vent’ anni dopo la creazione del gigante di Zuckerberg? Una «zona grigia» inquietante che alimenta solo spazzatura

Il peccato originale della civiltà europea

Lo scrittore e antropologo indiano Amitav Ghosh che mette sotto accusa la logica per cui la Terra non è altro che un ricettacolo di risorse da sfruttare. «Questo atteggiamento verso la natura non è frutto del pensiero meccanicista, ma della violenza scatenata dai colonizzatori sulle regioni conquistate e sui popoli nativi. Serve una nuova cultura dei diritti dei non umani, compresi animali, vegetali, monti e fiumi»