Cittadini di uno Stato possono essere considerati responsabili per le atrocità commesse, da chi ne è a capo, nei riguardi dei cittadini di un altro Stato.
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La globalizzazione non previene le guerre, ma forse le prepara
Quando parliamo di globalizzazione ci si dimentica spesso che abbiamo già assistito a una prima fase, quella che inizia nella seconda metà dell’Ottocento e si conclude con la Prima guerra mondiale e la crisi del 1929.
Il fascismo ancora plasma la nostra società e la politica
L'estrema destra, quella italiana in particolare, particolare, ha negli anni adottato tattiche e forme di rinnovamento che la rendono a volte meno riconoscibile. Desta preoccupazione l'assenza in Italia di un contrasto strutturato.
Elezioni francesi e le conseguenze per l’Europa. Un’opportunità per l’Italia?
L’attuale e constatabile difficoltà europea viene appesantita da un ulteriore appuntamento elettorale, ossia la sfida elettorale del primo turno del 10 aprile tra il Presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata presidenziale e “Donna di Stato” Marine Le Pen, le cui possibilità di vittoria non sono state mai così oggi credibili, possibili e concrete.
Il capitalismo democratico è vivo ma deve sconfiggere le disuguaglianze
Stare al passo con i tempi
Polonia. La follia della guerra negli sguardi delle “doppie” vittime
Racconti dal confine
Dai greci a Putin, quella pulsione esistenziale che ci porta alla guerra sempre
Con l’aggressione di Putin all’Ucraina partecipiamo a un terribile ritorno della storia. Ares, il dio greco della violenza, è al lavoro quando l’inumano della guerra è al suo culmine, quando il sangue dei combattenti si fa terra.
Gli effetti del disegno egemonico russo sulle democrazie occidentali
Su questo crinale si gioca una nuova contrapposizione, non più tra comunismo e liberal-democrazie come nel corso della Guerra fredda, ma tra democrazia liberale e democrazie illiberali e autoritarie.
Così la personalizzazione di Amato indebolisce la Corte costituzionale
Il caso dei Referendum
Come la Russia è arrivata alla scelta della guerra
La Russia è certa sia il momento di ripensare lo status quo europeo. Impossibilitata a convivere con l’attuale penetrazione della Nato, intende recuperare terreno nel suo estero vicino.