Siete convinti di scegliere, di essere autori delle vostre decisioni? Ha dunque senso parlare di «morale» e di «responsabilità»? Ne parla Arnaldo Benini, neurochirurgo e neurologo.
Archivio articoli per autore, di: Dimaggio - pagina 1
La fatica di essere genitori
Pressati tra passato e futuro
Freud ci serve ma senza dogmi
Ottant’anni fa moriva il padre della psicoanalisi. La sua opera è superata per alcuni aspetti, ma continua a dare frutti. Ci ha insegnato a considerare la centralità dei processi inconsci, l’importanza delle esperienze infantili, i meccanismi d’interazione tra paziente e terapeuta, il potere dell’angoscia e dei modi in cui cerchiamo di placarla
Cambiare prospettiva: la rivoluzione esperienziale
Psiche Sollievo consapevole
Eugenio Borgna, la psichiatria gentile
L’invito all’ascolto, a identificarsi con chi soffre, alla comprensione Le riflessioni del grande studioso in «La follia che è anche in noi» (Einaudi)
I neuroni specchio? Guarda Beppe Bergomi
Lo psicoterapeuta Giancarlo Dimaggio incontra Giacomo Rizzolatti, lo scienziato autore vent’anni fa di una scoperta eccezionale. Che oggi si arricchisce. Anche con una sorpresa
La rivincita dell’autocontrollo
Psicologia La tendenza a cercare gratificazioni immediate trova un contraltare nell'esperimento di Walter Mischel, che prometteva ai bambini due dolci invece di uno se fossero stati capaci di aspettare un po' di tempo. I piccoli che resistevano si dimostravano poi più attrezzati nell'affrontare la vita. Una disciplina dell'attesa già nota a mamme e zie
Siamo tutti depressi La diagnosi più facile
A volte nel giudizio degli specialisti prevale una certa pigrizia che in fondo agevola anche la prescrizione della terapia. Ma lo stato depressivo assomiglia alla febbre: di solito non è altro che il segnale di un malessere assai più profondo. Lo sforzo per identificare le cause sottostanti risulta indispensabile se si vogliono aiutare seriamente le persone affette da un pesante disagio psichico
La psicoterapia cognitiva non produce conformisti
Il filosofo Umberto Galimberti squalifica una pratica scientifica che è di certo imperfetta, ma trova riscontro sul piano empirico. Dipinge un’intera categoria come se fosse al servizio del sistema per «normalizzare» le persone che soffrono. Ma non offre alternative credibili a un lavoro quotidiano indirizzato a combattere disturbi che sottraggono ai pazienti quiete, respiro e tempo di vita
I bambini di Asperger
Asperger aiutò i nazisti ma anche la psichiatria Non si possono ridurre le scienze della mente al contesto storico in cui nascono né condannarle in blocco come figlie di un atteggiamento autoritario che schiaccia l’individuo verso una supposta norma
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