Il virus contagia i sovranisti
Archivio articoli per autore, di: di-cesare - pagina 4
Processo alla storia
Intervista a Enzo Traverso
Che disastro la scomparsa delle tenebre
Bisogna sottrarsi alla metafisica della luce radicata in Occidente sin da Platone per riaffermare il valore e la bellezza del buio
Quell’onda nera del negazionismo
I negazionisti del virus aumentano per la facile tendenza alla rimozione e per quella fraintesa libertà che non guarda in faccia a nessuno e si traduce nel “faccio quello che mi pare”.
Schurmann L’ansia di fuggire dalle origini
Pensatore anarchico nel senso che metteva in discussione ogni principio («arché») avvertiva l'esigenza radicale di non eludere la responsabilità storica della Germania per il genocidio nazista. Anche la lingua tedesca gli appariva insozzata senza rimedio. Cercò rifugio in un kibbutz israeliano, da cui fu espulso, poi nel sacerdozio cattolico, infine in America. Ma non trovò pace
La democrazia tra eccezione ed emergenza
La pandemia e il rigurgito negazionista
Ivan Illich, le profezie di un paria
Ex sacerdote, estraneo a ogni appartenenza, criticò radicalmente scuola, medicina, motorizzazione di massa, ma non lo si può etichettare come un reazionario antimoderno. In lui restò sempre l’impronta del messianesimo ebraico
Un respiro evoca l’abisso
L’incontro Celan-Heidegger. A cent’anni dalla nascita e a cinquanta dal suicidio, una riflessione sull’opera del poeta ebreo scampato alla Shoah, che l’autore di «Essere e tempo» (al contrario di Adorno) apprezzò e studiò. Ad accomunare il filosofo e l’ex internato, del quale escono «Microliti», era l’aspirazione a risalire là dove il linguaggio sprofonda nel silenzio
La democrazia immunitaria
Mascherine, quarantene, termoscanner negli aeroporti: l’epidemia del coronavirus ci mette davanti a quello che i filosofi della biopolitica dicono già da qualche anno. Il modello che si è imposto nella modernità occidentale è questo: non toccarmi, non contaminarmi, stai fuori... Crescono barriere, si alzano muri. Noi siamo i cittadini, gli altri no...
Meno retorica su Auschwitz
Che senso ha dire “mai più”. E poi vendere armi che uccidono, fare la guerra, negare i diritti ai rifugiati? In vista dei 75 anni della ricorrenza, una filosofa e uno scrittore riflettono sul senso vero del ricordare