Per lui la verità non è mai assoluta Geniale analista della modernità, è il filosofo tedesco più letto nel mondo Esercitò la critica anche su se stesso fino a consegnarsi all'autodistruzione
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La rivoluzione non è finita
In un mondo unificato dal mercato globale, la malinconia ha ormai avvolto il concetto stesso di politica e l'ipotesi di un sommovimento radicale sembra improponibile. Eppure l'anniversario dell'Ottobre rosso ha riportato la questione al centro del dibattito intellettuale. Il progetto leninista di una liberazione degli sfruttati da realizzare accelerando lo sviluppo tecnico risulta però del tutto inadeguata, mentre riprende quota la visione di Walter Benjamin, che invocava un «freno di emergenza» per interrompere la corsa catastrofica del falso progresso. Si confrontano oggi almeno tre impostazioni differenti: Etienne Balibar chiede più democrazia, Slavoj Zizek vuole rivisitare il comunismo, David Graeber propone «spazi autonomi», forme alternative in cui costruire una nuova convivenza. Insomma, la «vecchia talpa» di Karl Marx continua a scavare e può riservarci notevoli sorprese
Arendt, quanti equivoci su Marx
Umanità e totalitarismi
Ulisse fonda l’Occidente
Un critico letterario, una filosofa e uno scienziato discutono sul re di Itaca, figura centrale della nostra civiltà. Le diverse versioni di Omero e di Dante, le letture prodotte dalla modernità
Il sussulto arcaico della terra che ci colpisce dentro
Ci fa sentire nudi, inermi, alla mercé di una recondita potenza indomabile.
Il nazismo secondo Heidegger «Hitler risveglia il nostro popolo»
Il filosofo aveva letto «Mein Kampf» e apprezzava l’istinto politico del Führer
La tentazione transumanista. E i dilemmi
La medicina non è più chiamata a riparare ma anche a migliorare e potenziare
Coprire una donna vuol dire calpestare la dignità di tutte
Una comunità dove manca lo sguardo femminile, dove il volto è consegnato alla irrealtà, non può non essere sminuita e lesa. Proprio questo non si può accettare: l’esclusione dallo spazio pubblico
L’islam spiazza il terzomondismo
La religione musulmana sembra oggi l’unico elemento capace di mobilitare le masse, un ruolo che fino a pochi decenni fa spettava al marxismo rivoluzionario e anticoloniale. Il quale, a sua volta, ha creduto utile allearsi con l’oltranzismo in nome dell’antimperialismo. Ma l’obiettivo del jihad è tutto tranne che progressista e punta a soppiantare la politica
con la fede. Niente equivoci: l’internazionalismo della «guerra santa» non è quello democratico delle brigate antifasciste nella Spagna del 1936
«La lingua è materia etica»
La memoria canta come i canarini all’erta