Theresa May continua imperterrita a ripetere che bisogna “consegnare al paese quello che ci ha chiesto”, ossia l’uscita dalla Ue, anche senza accordo. Ma il paese dovrà pagare un prezzo altissimo. E non sono certo di aiuto le ambiguità di Jeremy Corbyn.
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Non è più la Brexit di una volta
Battaglia aperta tra i Tory. Gli anti-europei sono ormai convinti che Madam May non potrà ottenere la Brexit che immaginavano. Intanto nel paese sembra prendere coraggio il movimento contrario all’uscita dalla UE. Sarà decisiva la posizione dei laburisti.
Regno Unito ostaggio degli opposti estremismi
Il governo è sempre più in crisi e l’opposizione alla Brexit comincia a organizzarsi. Ma il conto alla rovescia va avanti e tra undici mesi scoccherà l’ora della fine dell’adesione del Regno Unito alla UE, iniziata il 1° gennaio 1973. A meno di sorprese.
Gattopardi a Londra
Come la nobiltà siciliana ai tempi del Risorgimento, molti nel Regno Unito sperano che una volta assestato il polverone Brexit, alla fine cambierà poco davvero. Intanto, riprendono voce i contrari all’uscita dalla UE e si parla di nuovo referendum.
Brexit, il tormentone infinito
La vita continua come prima nel Regno Unito. Il dibattito sulla Brexit mantiene toni aspri, mentre i negoziati con la Unione europea fanno pochi passi avanti e il governo sembra passare da una crisi all’altra, incapace di dare una visione al paese.
Theresa May, una zombie a Downing Street
Il settembre di Theresa May si riassume in due discorsi. Nel primo, a Firenze, si è rivolta all’opinione pubblica europea. Con il secondo, al congresso del suo partito a Manchester, ha parlato al paese. La sua posizione di leader non ne esce rafforzata.
Regno Unito, ma nel caos
Sembrava un’elezione dall’esito scontato. Invece il Regno Unito sorprende ancora con un risultato elettorale che ha l’apparenza del cataclisma. Ma Theresa May è ancora al potere, almeno per il momento. E per i negoziati Brexit rimangono due scenari.
Dopo-Brexit: la grande incertezza
In Gran Bretagna l’incertezza economica creata dal voto del referendum di giugno è amplificata dalla totale mancanza di chiarezza nella politica del governo, che ha continuato a fare annunci contraddittori. Il partito laburista, diviso fra due anime, non riesce a condurre un’opposizione efficace.
To Brexit or not to Brexit? Un voto all’ultimo respiro
Il referendum per la permanenza del Regno Unito nell’UE potrebbe tenersi già in giugno. La maggioranza dei cittadini ha però scarsa consapevolezza di ciò che si decide a Bruxelles. Non seguirà le indicazioni ufficiali dei partiti e voterà sulla base di emozioni più che di convinzioni profonde.
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