La crisi greca e noi. La protesta indifferenziata di quello che ora viene chiamato "il basso" che si contrappone all'"alto", per usare un concetto che oggi va di moda, non basta. E infatti, fin'ora, il 99%, sebbene sia una così grande maggioranza di sofferenti, non vince. Occorre di più
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Transiberiana Il bello della lentezza
La vecchia linea ferroviaria voluta dallo zarevic Nicola sarà sostituita da una nuova ad alta velocità. Ma questo significa cancellare la Siberia, la sua storia e la sua geografia. Cosa vedrà e capirà il viaggiatore?
La Storia di Pietro
Pietro Ingrao. Un secolo in una vita. Il cinema, la letteratura, le istituzioni, la democrazia. Quando una nuova generazione di giovani comunisti porta nel Pci l’assillo di un confronto con le trasformazioni del capitalismo italiano
L’uguaglianza? Le donne puntino sulla diversità
«Negli anni Settanta emancipazione voleva dire uguali diritti. Ma non siamo neutri: le differenze vanno valorizzate»
Mattarella, Napolitano, Tsipras, la Sinistra, l’Europa (e l’Italia)
Echi di passioni mai sopite.
L’universalismo non è un pranzo di gala
Libertà. Un mondo «arlecchino», con ognuno chiuso nel proprio ghetto, rappresenta la rinuncia all’universalismo. E un relativismo estremo non è tolleranza, è sordità. La costruzione di un sistema di valori europeo è lontana. Ma sempre più necessaria
Francesco Rosi, il cinema combattente
Muore a 92 anni il regista Francesco Rosi, uno sguardo lucidissimo sulla nostra epoca e sui guai della sua sinistra. Da «Le mani sulla città» passando per «I magliari», «Salvatore Giuliano», «Lucky Luciano» fino a «La Tregua
Vita e politica
Il Secolo Breve non fu soltanto orrori
Parlamento europeo, quel piacevole pozzo
Il Parlamento europeo somiglia ad un pozzo, e si rischia di caderci dentro.
Berlinguer, la grande banalizzazione di un comunista scomodo
«Banalizzare la sua figura è la peggior sorte che gli si possa riservare. Berlinguer non cercava il consenso facile né era privo di spigoli. Le sue scelte furono molto contrastate, dentro e fuori il partito. Se ne esalta la memoria per rivendicare una continuità che non c’è».