DIl nostro Paese registra una forte presenza del populismo, ma anche la frequente formazione di governi guidati da leader scelti per competenza. Ne discutono lo storico Roberto Chiarini, il politologo Maurizio Ferrera e Mario Ricciardi, direttore del «Mulino»
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Che fine fa il progresso? Attenti, il futuro ha smarrito il passato
Scenari per il dopo-Covid: un romanziere e due storici riflettono sul decennio appena cominciato
Due strade a destra Salvini e Meloni disuniti nella lotta
Anche se, chiuso il capitolo del separatismo padano, la distanza ideologica tra Lega e Fratelli d'Italia si è ridotta, quei partiti hanno scelto vie opposte sia al momento del «contratto» tra Carroccio e Cinque Stelle, sia con la recente nascita del governo Draghi. Abbiamo interpellato sulle ragioni del dissidio gli studiosi Marco Tarchi e Sofia Ventura
Le cicatrici del NordEst
Foibe di Tito e delitti fascisti
Sos famiglia Senza figli non c’è futuro
A 50 anni dall'approvazione della legge sul divorzio in Italia un confronto a tutto campo tra esperti sul futuro della istituzione matrimoniale.
Le cannonate benefiche. Porta Pia rafforzò la Chiesa
1870-2020 A 150 anni dalla soppressione dello Stato pontificio, abbiamo chiamato tre esperti a discuterne le conseguenze. Margiotta Broglio: la ferita si rimarginò già ai primi del Novecento, con PioX; traumi più gravi per il cattolicesimo sono stati divorzio e aborto. Traniello: nonostante il divieto vaticano i credenti furono sempre attivi nella vita pubblica italiana e posero le premesse per la stagione democristiana. Vian: la breccia alla fine fu un positivo momento di purificazione perché i cristiani non possono mai assolutizzare alcuna forma di potere politico
La rivoluzione messa ai voti 1920, addio al biennio rosso
Una dura vertenza sindacale portò cent’anni fa all’occupazione delle maggiori fabbriche del Nord da parte degli operai. Due storici si confrontano su un episodio centrale nella vicenda della sinistra. Aldo Agosti: «Il Psi non era preparato a prendere il potere, la sua inerzia innescò la scissione del Pci». Giovanni Sabbatucci: «Sarebbe stato più logico che dal partito si fossero staccati i riformisti; una loro intesa con Giolitti forse avrebbe potuto fermare il fascismo»
E Wojtyla fondò il papato globale
A cento anni dalla nascita di Giovanni Paolo II, tre studiosi discutono sulla eredità del pontefice polacco eletto nel1978. Daniele Menozzi: «Cercò invano di conciliare cattolicesimo e nazionalismo, un suo merito è il ripudio assoluto della guerra». Cettina Militello: «La sua logica accentratrice ha contraddetto lo spirito del Concilio, ma ha saputo aprirsi alle altre religioni». Andrea Riccardi: «Ha rivendicato un’identità patriottica in chiave europea e con il mea culpa delineò un progetto riformatore. Il primo ad archiviarlo è stato Benedetto XVI»
Laboratorio Italia Così Berlusconi anticipò Trump
«La Lettura» a confronto con due studiosi stranieri, la francese Catherine Brice e il britannico David Forgacs, sulle peculiarità del nostro Paese. Il mito dell’arretratezza, il dualismo Nord/Sud, l’effetto di fenomeni come fascismo, eurocomunismo, populismo
La Repubblica dei paradossi
Roma, 1849: Tocqueville contro la prova democratica più avanzata del Risorgimento. Ministro degli Esteri, il politico autore de «La democrazia in America» giustificò l'aggressione contro i patrioti italiani