Cent’ anni fa, imprigionato nella fortezza di Landsberg, Adolf Hitler dettò il libro— sgrammaticato e respingente —in cui esponeva i suoi propositi e che sarà pubblicato nel1925.Vincenzo Pinto, che ne ha curato l’ edizione critica italiana, sostiene che quel testo contorto è un classico di retorica politica. Oggi è molto diffuso nei Paesi arabi, dove è letto come un manifesto antiimperialista e antisemita. Mentre l’interesse del Führer per le comunità tedesche fuori dai confini del Reich ricorda l’ analoga linea di Mosca oggi
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La rivincita di Mameli
La riscoperta dell’Inno d’Italia è iniziata grazie al lavoro di un presidente «azionista» come Carlo Azeglio Ciampi; un altro presidente, Sergio Mattarella, ha firmato nel 2017 la legge che lo istituisce ufficialmente (era rimasto provvisorio); nel 2012 il primo verso diventa il nome del partito politico che dieci anni dopo vince le elezioni e porta la sua leader, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi; poche settimane fa Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito di quello stesso governo, ribadisce l’intenzione di inserire all’interno dell’Educazione civica l’insegnamento del significato e delle origini di questo canto risorgimentale. Due studiosi si confrontano sul testo. Seguono le riflessioni di un critico di poesia e di un compositore
Pace e diritti, la missione quasi politica dei valdesi
Il Sinodo «Impegno sociale e spiritualità sono collegati»
De Gasperi e Togliatti I padri delle Italie
In agosto saranno settant’ anni dalla morte del leader democristiano (il 19) e sessanta da quella del segretario comunista (il 21). Due politici accomunati dall’ antifascismo ma nettamente divisi nei loro progetti per il futuro del Paese. Entrambi lavorano per plasmare la Costituzione e inserire la Repubblica nel contesto delle nazioni democratiche con il trattato di pace, ma lo statista trentino guarda a Occidente mentre il suo antagonista mantiene un forte legame con Mosca. Ne discutono tre studiosi: Gianluca Fiocco, Gaetano Quagliariello e Giuseppe Tognon
Israele e la diaspora Un’identità lacerata
Il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre e la violenta reazione di Netanyahu su Gaza dividono il mondo ebraico. Abbiamo chiamato a discuterne il demografo Sergio Della Pergola e Gad Lerner, autori di due saggi
Brescia, 50 anni di misteri
Il 28 maggio 1974 esplose una bomba in piazza della Loggia, causando otto morti. Mezzo secolo dopo non ci sono dubbi sulla matrice neofascista, ma è aperto il dibattito sullo stragismo e sui suoi rapporti con gli apparati dello Stato
L’Italia soffre: ha un complesso d’inferiorità
Uno psicoanalista e uno storico si confrontano sulle narrazioni prevalenti del nostro Paese. Luigi Zoja: fatichiamo a riconoscere i mali del nazionalismo e del colonialismo. Fulvio Cammarano: quello nato nel 1861 è uno Stato debole, che però coltiva ambizioni
Referendum del 1974: l’Italia divorzia dalla Dc
Cinquant’anni fa quasi il 60% degli elettori respinse la proposta di abrogare la legge sullo scioglimento del matrimonio. Il Paese era cambiato. Ne abbiamo discusso con Lucia Bonfreschi, Guido Crainz e Daniela Saresella
La vendetta della geografia
La globalizzazione prometteva di cancellare i confini o quanto meno di ridurne molto il rilievo, ma i conflitti attuali sembrano riproporre al contrario l’importanza della geografia e del controllo territoriale
La Cina invecchia, gli Stati Uniti meno
La transizione verso la bassa fecondità avviene nei diversi Stati a ritmi molto diversi. Con rilevanti ricadute geopolitiche: parla Massimo Livi Bacci