Sono due millenni che il "discorso della montagna" prova a resistere agli attacchi di chi ha cercato e cerca di ridurlo ad altro, di ridicolizzarlo o trasformarlo in inutile esercizio consolatorio.
Il mite trova la sua felicità-beatitudine accogliendo con docilità la vita che si trova a vivere, perché capisce che per lui, per lei, non c’è un albero migliore cresciuto al di fuori di quella sua terra.