Giorgio Caproni. Finita la guerra, il poeta trentenne è colpito da una statua dell'eroe col padre in spalla e il figlio per mano. Non smise più di pensarci. Il racconto in un libro che non scrisse mai
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Virus e tecnocontrollo: il lager come modello della “pseudodemocrazia”
Il guaio non sono gli ordini dall’alto. Il guaio è quando tutti ubbidiscono a ordini che nessuno ha dato. Il guaio è la servitù volontaria, non in tempi di emergenza, ma in tempi di normalità.
Il critico e la sua solitudine
L’intellettuale illuminista impegnato, teorico e critico delle forme letterarie come modelli etico-estetici di civiltà, non è più una figura cui mercato e accademia lasciano spazio
Gli italiani di Leopardi, che non cambiano e si perseguitano scambievolmente
La società italiana è per Leopardi una non-società, nella quale ognuno fa a modo suo restando cinicamente indifferente agli altri.
L’importante è essere «saggi» per dieci minuti
Grandi saggisti. Jonathan Franzen esce con «La fine della fine della terra» ed Hans Magnus Enzensberger pubblica il suo «Panopticon»
E se nel più profondo dell’anima si nasconde il desiderio di diventare una macchina?
Due libri che rimandano alla battaglia sempiterna bene vs male
Fenomenologia del filosofo-scrittore
Karl Kraus. Con questo autore la tradizione della satira incontra quella del sublime, dando forma a una comicità apocalittica
L’innovatore conservatore
Giorgio Manganelli. Scrittore iperletterario, autogeno e idiosincratico, è stato sorprendentemente anche un infaticabile, appassionato recensore e critico
Chi «lancia» libri uccide lettori
I libri sono spesso visti come merce da pubblicizzare, guai a chi ne sconsiglia il «consumo», ma così il pubblico non sa più cosa scegliere e si rifugia nell’indifferenza
Giornalismo chiama letteratura
Raccontare il presente