In poche lingue come nella nostra c ’è un ’ attenzione così viva verso l’ uso insistito della stessa parola in una frase. Ma è il contesto a dettare le scelte stilistiche, ed è al contesto che la scuola deve educare
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Le male parole del criptospazio
Il linguaggio resta «il più sottovalutato tra gli strumenti di assoggettamento e violenza», dimostra Raffaella Scarpa smascherando formule e strategie tossiche (specie in famiglia)
L’ arcipelago dell’italiano
La nostra lingua è viva, cambia, evolve, si adatta ai contesti e alla storia di chi la parla (o la scrive, o la digita). Si tratta di un fenomeno che non deve allarmare, perché è fisiologico e non patologico. Ancora si fronteggiano un modello «normativo», basato appunto sulla norma appresa a scuola, e uno «normale», che si riferisce all’ uso di tutti i giorni. Ma in un idioma reale, condiviso da quasi tutta la popolazione in quasi tutte le circostanze, la regola si dissemina in una pluralità di regole
Ricordiamoci di ricordare: la memoria digitale è labile
C’ erano gli archivi cartacei, ora la sfida è trovare tecnologie e strategie per conservare email e sms, immagini fatte di pixel e file, un ’immensa produzione di testi immateriali
Vita nuova per vecchie parole: la politica illude
Mai come negli ultimi anni in Italia la lingua è stata al centro di scontri ideologici con un rapido avvicendarsi di slogan diversi. Ma studiando il caso con scrupolo da filologi, emerge che certi termini migrano da un partito all’altro e da un leader all’altro.
Tutte, tutt@, tuttə le parole in lotta
Tensioni sociali, politiche e culturali hanno reso l’italiano un territorio esposto a dispute vivaci. Molto dipende dalle nuove sensibilità condivise. Ma non va dimenticato che la lingua non può adattarsi nella stessa misura a ogni esigenza ideologica
L’universo della lingua
Anche il linguaggio viene indagato e non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti. Noi siamo i nostri limiti
La lingua dell’odio
Le parole sono diventate il campo di battaglia della politica, il «noi» contro «voi», e la categoria del politicamente corretto appare inadeguata ad affrontare la questione. Meglio pensare a un uso civilmente responsabile o umanamente rispettoso dell’italiano, allora. Perché ciò che si verifica, come mostriamo in queste pagine, è una normalizzazione dell’aggressività
L’IA-taliano
L’Intelligenza artificiale, quando risponde alle nostre domande, traduce dall’inglese, e lo ammette. Ma pur confondendo analisi grammaticale, logica e del periodo, riconosce anche errori riguardanti il significato. Abbiamo messo alla prova ChatGPT
Meme chiama meme: la satira ha la sua neolingua
Il termine è nato nel 1976 e definiva un tratto culturale che si propaga come un gene. Oggi è la nuova forma di umorismo sui social. Investe politica, sport, costume, religione, irradiandosi e ramificandosi senza limiti (o quasi) a partire da un ’immagine: un fenomeno collettivo. E una risorsa per la didattica