Nei primi anni del secolo XXI la Spagna ha sperimentato forti tassi di crescita del reddito che l’hanno portata, in termini di ricchezza pro-capite, molto vicino alle grandi economie europee.
Dietro questo miracolo economico però si nascondevano alcune debolezze strutturali dell’economia spagnola non risolte durante il periodo di boom. Anche se fino al 2007 si apprezza una diminuzione degli indicatori di ricchezza e povertà assoluti, la distribuzione per fasce di età e di popolazione era molto diseguale. Esisteva un forte disparità tra famiglie autoctone e famiglie immigrate. Una realtà analoga si poteva registrare per la disoccupazione che, sia pur in diminuzione, rimaneva relativamente alta rispetto alle altre economie europee.
Questo quadro di occasione mancata per l’economia spagnola viene alla luce più chiaramente a partire dal 2008 quando si manifestano gli effetti della crisi economica mondiale. Questa crisi colpisce duramente la Spagna. Gli indicatori nazionali di crescita e di ricchezza smettono di crescere. Però se analizziamo i dati a livello più disaggregato scopriamo che questi effetti negativi non sono equamente ripartiti. Colpiscono più duramente la popolazione immigrata, i giovani e le fasce medio-basse di reddito. Questo genera un aumento della disuguaglianza che può essere all’origine dei fenomeni di protesta pubblica che si sono verificati recentemente.
C’è stato un miracolo economico in Spagna? – Marco Trombetta (IE Business School)
La crisi in Spagna ha colpito più duramente la popolazione immigrata, i giovani e le fasce medio-basse di reddito
Abstract
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