“Mese di maggio sbocciano le rose” e si conclude il primo anno di “Felice chi legge”

Le nostre rose sono sbocciate in una bella mattinata di sole dove la sfida di esserci, di parlare di fronte ad un pubblico altamente qualificato, è stata vinta in un tripudio di emozioni e tanta bellezza

Post inviato da Monica Credi, insegnante al Cfp Achille Grandi di Sesto San Giovanni

“Mese di maggio sbocciano le rose” diceva il poeta e in Afol Achille Grandi siamo arrivati alla conclusione del progetto “Felice chi legge” che ci ha visto operativi da gennaio. Tra presentazioni di libri, incontri con scrittori, ricercatori ed attori, professori universitari e cittadini over 60 che hanno accettato la sfida di confrontarsi con le nuove generazioni, siamo arrivati al dunque e gli allievi hanno rielaborato, con le nuove strategie di comunicazioni messe a punto durante il progetto, le letture svolte.
“Il giorno della civetta” è stato spiegato con un video dove i tre giovani lettori hanno raccolto nelle parole chiave di omertà e ingiustizia il messaggio di Sciascia che li ha rimandati all’attualità dei casi Regeni e Cucchi.
“Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti è diventato un power point dove i lettori hanno raccolto i punti salienti della differenza di genere spesso imposta con stereotipi e concludendo con l’immagine del Jolly, la carta da giocare per una scelta libera del genere di appartenenza lontana da stereotipi culturali e imposizioni esterne.
“Lettera ad una professoressa” di Don Milani si è raccolto nelle parole chiave di: esclusione sociale, disagio scolastico e infine famiglia, quella ritrovata proprio nella scuola di Don Milani dagli alunni della scuola di Barbiana. Le immagini sapientemente raccolte hanno sfilato in un power point supportato dall’apporto musicale di un brano inedito e studiato dall’amico di un alunno proprio per questo lavoro.
“Ho scelto la vita” di Liliana Segre, è stato concentrato sulla riflessione suscitata dalla parola INDIFFERENZA e dalla presa di coscienza che le leggi razziali sono diventate realtà anche nell’Italia fascista sotto lo sguardo indifferente di tanti cittadini e cittadine italiani e italiane. Il risultato di tale atteggiamento lo abbiamo riletto nelle parole lucide dell’autrice mai vendicative ma sempre aperte alla speranza di un mondo più giusto proprio grazie all’impegno dei giovani.
Infine “Il mondo deve sapere” di Michela Murgia è diventato un vero e proprio cortometraggio con gli allievi attori che hanno riproposto i caratteri salienti dei protagonisti del libro per denunciare, in modo divertente e originale, le condizioni di lavoro disumane e alienanti di molti call center.
Il tutto è stato presentato in Università Bicocca il 25 maggio con la partecipazione di Cristina Franceschi della Fondazione Roberto Franceschi ed Elisabetta Vergani di Farneto Teatro, di Paolo Ferri professore di didattica speciale nella facoltà di Scienze della formazione, dei volontari dello Spi Cgil di Cernusco sul Naviglio e degli studenti e insegnanti dell’Istituto Curie-Sraffa che, come noi, hanno partecipato al progetto.
Le nostre rose sono sbocciate in una bella mattinata di sole dove la sfida di esserci, di parlare di fronte ad un pubblico altamente qualificato, è stata vinta in un tripudio di emozioni e tanta bellezza.

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