Esistono enclaves etniche a Milano? Un’analisi della popolazione dei “quartieri etnici” – Raffaele Vacca (Università di Milano-Bicocca)

Questo lavoro applica alcuni strumenti della statistica spaziale e dei software Gis (Geographic Information System) ai dati censuari più recenti per il Comune di Milano (anno 2001), analizzati al livello territoriale delle sezioni di censimento. L’obiettivo è studiare la distribuzione residenziale delle quattro popolazioni immigrate più numerose in città nel 2001: filippini, egiziani, peruviani e cinesi

Raffaele Vacca è laureato in “Discipline Economiche e Sociali” presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi ed è Dottorando  in “Studi Europei Urbani e Locali” presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’ Università di Milano-Bicocca. Nel 2009 è stato il vincitore del premio di Laurea Roberto Franceschi con la tesi “La differenziazione sociale ed etnica dello spazio urbano a Milano: un’analisi spaziale dei dati dei censimenti del 1991 e del 2001”. 

Questo lavoro applica alcuni strumenti della statistica spaziale e dei software Gis (Geographic Information System) ai dati censuari più recenti per il Comune di Milano (anno 2001), analizzati al livello territoriale delle sezioni di censimento. L’obiettivo è studiare la distribuzione residenziale delle quattro popolazioni immigrate più numerose in città nel 2001: filippini, egiziani, peruviani e cinesi. Un indice spaziale di “multietnicità” è mappato sulla città del 1991 e del 2001, per rivelare i cambiamenti nell’insediamento dei migranti a Milano nel decennio in cui è esplosa l’immigrazione extra-europea in città. Per il 2001, con un’analisi di clustering spaziale sono identificati e mappati i “quartieri etnici” filippini, egiziani, peruviani e cinesi a Milano; i diversi livelli di segregazione residenziale delle quattro popolazioni in città sono analizzati secondo alcune misure tradizionali degli studi urbani. Infine, dei modelli logit per la probabilità di risiedere in un “quartiere etnico” sono stimati per ciascuna popolazione separatamente, per esaminare l’associazione tra alcune caratteristiche socio-demografiche individuali e la tendenza dei migranti a risiedere in “quartieri etnici”, ovvero per testare su Milano alcune teorie classiche sui fattori determinanti della segregazione residenziale etnica.

I risultati

Dalle analisi emergono differenze importanti tra le quattro popolazioni considerate, relativamente alla tendenza a concentrarsi e isolarsi in “quartieri etnici”, alla localizzazione e allo status socioeconomico di questi quartieri, alle caratteristiche individuali che spingono il migrante verso quartieri più segregati. I cinesi sono la popolazione con i livelli più alti di segregazione spaziale, e non mostrano una chiara relazione tra antichità dell’immigrazione e “assimilazione” residenziale nello spazio. Questa relazione emerge invece nettamente per gli egiziani, che pure rivelano importanti livelli di segregazione residenziale nella città. I filippini presentano un modello di insediamento singolare e meno segregato, e i peruviani (gruppo di immigrazione molto recente nel 2001) risultano essere la popolazione meno segregata nelle residenze e meno aderente al modello teorico della “assimilazione spaziale”.

In allegato le slide del convegno

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