Flussi migratori in Spagna – Marco Trombetta (IE Business School Madrid)

Con riferimento ai flussi migratori che riguardano la Spagna, in base ai dati del recente passato, si possono rivedere un paio luoghi comuni

Marco Trombetta è professore di finanza e contabilitá nell’IE Business School di Madrid dall’ottobre 2006. Dall’ottobre del 2009 é anche vice-decano per la Ricerca della stessa istituzione. Dopo essersi laureato presso l’Università Bocconi nel 1992 con la tesi intitolata Problemi di incentivazione nelle politiche di aiuto allo sviluppo: un approccio secondo la teoria dell’agenzia” (premio di Laurea “Roberto Franceschi” e “Dott. Luigi Craici”) ha continuato i suoi studi ottenendo un dottorato in Economia Pubblica dall’Universitá di Pavia e un dottorato in Economía dell’Universitá di Oxford. Ha cominciato la sua carriera accademica alla London School of Economics and Political Science dove é stato Lecturer dal 1996 al 1999. Nel 1999 ha ottenuto un posto da professore associato presso la Universidad Carlos III de Madrid dove é stato vice-direttore del dipartimento di Economia Aziendale e vice-direttore del Master in Finanza. Infine,  nel 2006 si é trasferito a IE Business School dopo essere stato visiting professor presso l’Universitá Bocconi.Dal gennaio del 2006 é assistant editor della European Accounting Review e dall’ottobre 2010 é tesoriere di “Financieros Sin Fronteras”, una Ngo che si dedica al sostegno e alla  realizzazione di progetti di microfinanza nei Paesi in via di sviluppo.

Con riferimento ai flussi migratori che riguardano la Spagna, in base ai dati del recente passato, si possono rivedere un paio luoghi comuni. Anzitutto bisogna riconsiderare l’idea che la Spagna sia un Paese di emigranti. Fino al 2007 la Spagna é cresciuta a un ritmo piú elevato che il resto dei Paesi dell’Europa dei 27. Questo ha fatto sí che la Spagna, fino al 2006, abbia assorbito manodopera in tutti i settori a un tasso piú alto che il resto d’Europa. La conseguenza é che la popolazione straniera presente in Spagna é aumentata di quasi cinque volte tra il 2002 e il 2009 e continua ad aumentare nonostante la crisi.

In secondo luogo bisogna riconsiderare l’idea che questo flusso di immigrazione verso la Spagna sia principalmente composto da immigrati provenienti da Paesi dell’America Latina. Secondo le statistiche ufficiali, nel 2009 la popolazione immigrata proveniente dall’Europa nel suo complesso superava il totale della popolazione immigrata proveniente dall’America Centrale e dal Sudamerica. In particolare la comunitá di immigrati “ufficiali” piú grande è quella proveniente dalla Romania e in totale gli immigrati “ufficiali” provenienti dall’Europa dell’Est sono quasi altrettanto numerosi di quelli provenienti  da tutta l’America Latina. Anche se questi dati dovrebbero essere corretti per l’immigrazione clandestina che si concentra di piú nelle comunitá provenienti dall’America Latina, é comunque un fatto che la Spagna nel recente passato é stata destinazione di una forte immigrazione proveniente dalla stessa Europa e in particolare dall’Europa dell’Est.

La recente crisi economica sta colpendo la popolazione immigrata piú duramente che la popolazione spagnola. Il tasso di disoccupazione tra la popolazione straniera e di circa 10 punti percentuali piú alto che nella popolazione spagnola. La crisi ha colpito piú duramente esattamente i settori dove si concentrava l’occupazione degli immigrati: edilizia e turismo/alberghiero.

L’unica tendenza positiva degli ultimi anni è che la crisi non sembra aver coinciso con un aumento del lavoro sommerso. Questo si puó spiegare con il fatto che molti immigrati clandestini sono riusciti a regolarizzare la loro posizione proprio prima dell’inizio della crisi e  con il fatto che gli immigrati clandestini tendono a ritornare al proprio Paese se le condizioni economiche peggiorano.

In allegato le slide del convegno

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