La parola ai nostri ricercatori: Alessandro Basilico

Alessandro Basilico

Avvocato e dottore di ricerca in diritto costituzionale, ha curato la nostra Lettura guidata della Carta costituzionale, convinto che specialmente ai giovanissimi vada data la possibilità di conoscerla e capire che disegna un Paese in cui tutti hanno pari dignità sociale

Caro Alessandro, il tuo rapporto con la Fondazione Roberto Franceschi Onlus è iniziato nel 2010 con la prima edizione della Lettura guidata della Carta costituzionale. Come hai conosciuto la Fondazione e cosa hai pensato del progetto quando ti è stato proposto di curarne l’edizione?

È stato il Professor Valerio Onida, con cui collaboro in Università, a mettermi in contatto con la Fondazione, che cercava un giovane ricercatore disposto a scrivere un commento alla Costituzione destinato alle scuole. Il progetto mi ha subito attirato, perché è ispirato da un principio che condivido in pieno: che la Carta non è riservata a giudici e avvocati, ma è di tutti e quindi a tutti, specialmente ai giovanissimi, deve essere data la possibilità di conoscerla. Del resto è quello che volevano gli stessi costituenti, che nell’ultima disposizione hanno invitato a esporre il testo della Costituzione in tutti i Comuni d’Italia, “affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione”.

La lettura guidata della Carta costituzionale da te curata sarà a breve ristampata, come più volte sollecitato dalle scuole, in una nuova edizione che tiene conto degli sviluppi avvenuti in questi ultimi anni. Senza entrare nello specifico dei provvedimenti, sappiamo che sono attualmente in discussione ulteriori importanti modifiche costituzionali: tali proposte saranno presenti nella nuova edizione?

Dopo lunghi anni in cui si discute di riforme costituzionali, il Governo ha proposto un progetto in cui, tra l’altro, si prevede la trasformazione del Senato in una Camera non elettiva formata da rappresentanti di Regioni e Comuni che non si pronuncia su tutte le leggi. La strada per l’approvazione è ancora lunga: occorrono due successive deliberazioni di Camera e Senato a distanza di tre mesi l’una dall’altra e, soprattutto, è opportuna una discussione parlamentare in cui, pur senza temporeggiare, si proceda a un esame serio e a un dibattito pubblico, e non è escluso nemmeno che i cittadini siano chiamati a esprimersi con un referendum. Nell’attesa, insieme alla Fondazione abbiamo deciso di rispondere alle numerose richieste delle scuole ristampando il commento alla Costituzione com’è tuttora in vigore, segnalando comunque nel testo le modifiche in discussione. Se e quando saranno definitivamente approvate, distribuiremo il testo della Costituzione rinnovato e il commento aggiornato.

Quando hai deciso di specializzarti in diritto costituzionale e perché?

Sin dai primi giorni di università mi sono reso conto che questa materia era speciale: diritto costituzionale fu il mio primo esame. Mi appassiona soprattutto il fatto che la Costituzione disegna l’Italia che vorrei e che, sono pronto a scommetterci, vuole ancora oggi la stragrande maggioranza dei cittadini: un Paese in cui tutti abbiano “pari dignità sociale” e possano partecipare effettivamente alla vita politica, economica e sociale, un Paese accogliente e pacifista, in cui ciascuno sia libero di professare la propria fede religiosa, in cui l’istruzione e la salute siano garantite a tutti, in cui gli inabili al lavoro sprovvisti dei mezzi necessari per vivere abbiano diritto “al mantenimento e all’assistenza sociale”, in cui chi ha un incarico pubblico lo svolga “con disciplina ed onore”.

Come spiegheresti a un giovane che oggi frequenta la scuola l’importanza di conoscere la nostra Carta costituzionale?

Mi capita spesso di andare nelle scuole a dialogare con i ragazzi e a tutti chiedo di dirmi quelli che, secondo loro, sono i problemi dell’Italia di oggi. Emergono sempre la mancanza di lavoro e di opportunità, per i giovani ma non solo, la disuguaglianza tra i cittadini (in particolare tra ricchi e poveri, e tra uomini e donne), una tassazione iniqua, la scarsa responsabilità di parte della classe di governo, una sensazione generale d’impotenza rispetto alle decisioni politiche che si traduce poi nel ritenere superflua la partecipazione alla vita democratica. Dialogando con i ragazzi, ci accorgiamo che sono problemi per i quali la Costituzione indica già una soluzione. L’importanza di conoscerla deriva da questo, dalla sua sorprendente attualità. E attenzione: dopo averla conosciuta occorre attuarla, ciascuno nel suo piccolo e secondo la sua sensibilità. Un compito che può essere raccolto con entusiasmo proprio dai giovani, che da una società più equa non hanno che da guadagnarci.

Se dovessi “adottare” un articolo della Costituzione che personalmente ritieni particolarmente significativo e meritevole di essere concretamente attuato e salvaguardato, quale sceglieresti e perché?

Non ho dubbi: l’articolo 3, comma 2, che invita “la Repubblica” (termine che comprende gli organi dello Stato ma anche tutti i cittadini) a “rimuovere gli ostacoli” che limitano “di fatto” la libertà e l’eguaglianza delle persone e ne impediscono il pieno sviluppo e la partecipazione alla vita politica, economica e sociale del Paese. In questo articolo leggo la voglia dei costituenti d’incidere sulle condizioni reali, dando a tutti le stesse opportunità, per evitare che eguaglianza e libertà rimangano solo sulla carta.

 Alessandro Basilico presenta la Lettura guidata della Carta costituzionale
(Centro Congressi della Provincia di Milano, 22/10/2010)

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